Il videomaking è una professione in continua crescita, grazie all’importanza sempre
maggiore dei contenuti video nel mondo digitale. Ma chi decide di intraprendere questa
carriera si trova spesso di fronte a una domanda cruciale: serve aprire una Partita IVA per
lavorare come videomaker?
Quando serve la Partita IVA per un videomaker
La necessità di aprire una Partita IVA dipende dalla natura del lavoro svolto. Se un
videomaker lavora occasionalmente, per esempio producendo video sporadici per amici o
conoscenti, potrebbe non essere necessario aprirla. In questo caso, il compenso
rientrerebbe nel regime delle prestazioni occasionali, con un limite massimo di 5.000 euro
annui.
Se, invece, l’attività diventa abituale e organizzata, aprire una Partita IVA è obbligatorio.
Questo vale per chi realizza video per aziende, gestisce progetti continuativi o offre servizi a
lungo termine. Lavorare senza Partita IVA in questi casi potrebbe portare a sanzioni fiscali.
Quale regime fiscale scegliere
Chi decide di aprire una Partita IVA come videomaker deve scegliere il regime fiscale più
adatto. Una delle opzioni più diffuse è il regime forfettario, che offre diversi vantaggi:
● Tassazione agevolata con un’imposta sostitutiva del 15% (o 5% per i primi 5 anni in
alcuni casi).
● Esenzione dall’IVA sulle fatture emesse.
● Semplificazione nella gestione della contabilità.
Questo regime è ideale per chi prevede di avere ricavi annui fino a 85.000 euro. Superata
questa soglia, sarà necessario passare al regime ordinario, che richiede una gestione più
complessa ma permette di detrarre una gamma più ampia di spese.
I costi della Partita IVA per un videomaker
Aprire e gestire una Partita IVA comporta costi fissi e variabili. Tra i principali costi ci sono:
● Contributi previdenziali da versare alla Gestione Separata INPS, con un’aliquota
attuale del 26,23%.
● Imposta sul reddito, che varia in base al regime fiscale scelto.
● Eventuali spese per un commercialista o un servizio di gestione fiscale.
Un aiuto per semplificare la gestione è offerto da servizi come Fiscozen, che forniscono
supporto nella gestione della Partita IVA, dall’apertura alla contabilità annuale. Con
Fiscozen, è possibile avere una consulenza personalizzata e risolvere dubbi fiscali in modo
rapido e chiaro.
Quali spese si possono scaricare
Uno dei vantaggi di aprire una Partita IVA è la possibilità di dedurre alcune spese legate
all’attività. Per un videomaker, le spese deducibili possono includere:
● Attrezzature come videocamere, droni e obiettivi.
● Software di montaggio e licenze creative.
● Corsi di formazione e aggiornamento professionale.
● Viaggi e trasferte necessarie per il lavoro.
Nel regime forfettario, invece, non è possibile scaricare spese specifiche, ma viene applicata
una percentuale forfettaria di costi deducibili sul reddito imponibile.
I vantaggi di essere un videomaker con Partita IVA
Avere una Partita IVA consente a un videomaker di lavorare in modo professionale e di
accedere a collaborazioni con aziende e agenzie. Inoltre, permette di:
● Emmettere fatture per clienti nazionali e internazionali.
● Partecipare a bandi o progetti finanziati.
● Costruire una reputazione solida nel settore.
Senza Partita IVA, molte opportunità lavorative potrebbero non essere accessibili.
Come aprire la Partita IVA
Aprire una Partita IVA è un processo relativamente semplice. Si può fare:
● Rivolgendosi all’Agenzia delle Entrate e compilando i moduli necessari.
● Affidandosi a un commercialista o a servizi online come Fiscozen, che offrono
supporto completo.
Con l’aiuto di Fiscozen, il processo diventa ancora più veloce e senza complicazioni. Inoltre,
è possibile ottenere un preventivo gratuito per capire i costi di gestione annuale.
Conviene lavorare senza Partita IVA?
Lavorare senza Partita IVA è possibile solo per lavori occasionali. Tuttavia, limitarsi a questa
modalità potrebbe ostacolare la crescita professionale di un videomaker. Aprire una Partita
IVA rappresenta un investimento che permette di ampliare il proprio business e di gestire
l’attività in modo trasparente e legale.
Lavorare come videomaker richiede una valutazione attenta delle proprie esigenze fiscali e
lavorative. Con il supporto di servizi come Fiscozen, è possibile semplificare la gestione
fiscale e dedicarsi completamente alla propria passione per il videomaking.